L'aumento del rapporto tra il carbonio nero e i solfati nell'atmosfera comporterebbe un aumento del riscaldamento globale. E' il risultato emerso dal lavoro portato avanti da un team di ricercatori dell'Università dell'Iowa e pubblicato il 25 luglio scorso nella rivista Nature Geoscience.
Il carbonio nero - che viene emesso dai motori diesel e da alcuni forni di cottura - è considerato uno dei fattori del riscaldamento globale e una componente importante dell'inquinamento dell'aria in tutto il mondo secondo Greg Carmichael, Professore di chimica e ingegneria biochimica presso l'UI College of Engineering e co-direttore del Center for Global and Regional Environmental Research dell'UI. I solfati vengono riversati nell'atmosfera in grandi quantità in conseguenza di vari processi industriali.
Il team di ricerca è composto da Ramanathan e Y. Feng del Scripps Institution of Oceanography, La Jolla, California; da S-C. Yoon e S-W. Kim del Seoul National University, Sud Corea, e da J. J. Schauer dell'University of Wisconsin, Madison.
Allo scopo di portare a termine i loro studi, i ricercatori hanno compiuto degli studi al suolo analizzando dei campioni di aria nell'isola Cheju in Sud Corea e, successivamente, sono passati al campionamento dell'aria ad altitudini comprese tra i 100 e i 15.000 piedi utilizzando delle sonde senza pilota (UAV).
E' emerso che la quantità di radiazione solare assorbita aumenta con l'aumento del rapporto del carbonio nero/solfati. Inoltre, le emissioni di carbonio nero derivanti dai combustibili fossili causerebbero il 100% in più di riscaldamento rispetto ai derivati della combustione delle biomasse.
E' emerso che la quantità di radiazione solare assorbita aumenta con l'aumento del rapporto del carbonio nero/solfati. Inoltre, le emissioni di carbonio nero derivanti dai combustibili fossili causerebbero il 100% in più di riscaldamento rispetto ai derivati della combustione delle biomasse.
"Questi risultati erano stati indicati dalle teorie ma mai verificati dalle osservazioni prima d'ora" ha affermato Carmichael. "C'è attualmente un grande interesse nello sviluppo di strategie per ridurre il carbonio nero, poiché che esso offre l'opportunità di diminuire al tempo stesso l'inquinamento dell'aria e il riscaldamento globale".
Gli autori suggeriscono che le politiche di mitigazione sul clima potrebbero permettere di ridurre il rapporto carbonio nero/solfati nelle emissioni, oltre alla quantità di carbonio nero liberato nell’atmosfera.
In un articolo pubblicato nel maggio 2008 su Nature Geoscience, Carmichael e Ramanathan hanno trovato che l’emissione del carbonio nero dal motore diesel e la fuliggine dai forni domestici, usati soprattutto in Asia, possono giocare un ruolo fondamentale sul riscaldamento globale, più importante di quanto ritenuto finora.I ricercatori nello stesso articolo hanno sottolineato il fatto che i forni a carbone in Cina e in India producono circa un terzo del carbonio nero; i rimanenti due terzi sono dovuti soprattutto alle emissioni dei motori diesel in Europa e in tutti i paesi in cui se ne fa uso.
Infine, la fuliggine e le altre forme di carbonio nero potrebbero uguagliare fino a circa un 60% l'attuale effetto di riscaldamento globale dovuta all'anidride carbonica, principale gas responsabile dell'effetto serra.
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