venerdì 20 agosto 2010

GLI INCENDI IN BRASILE

Cortesia: MODIS Rapid Response Team - NASA GSFC.

Vari incendi, divampati lungo il bordo sud orientale della Foresta Pluviale Amazzonica, sono stati ripresi dal Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer (MODIS) a bordo del satellite Aqua della NASA il 17 agosto scorso. Il rosso marca il contorno del luogo ove il sensore MODIS ha rilevato un picco termico, molto probabilmente un incendio. Un fumo denso vela la foresta verde, qui in grigio.

Gli incendi vengono usati frequentemente per eliminare gli alberi e far spazio a nuove terre di pascolo o per le colture. La maggior parte di questi incendi, ripresi in questa immagine, sono raggruppati lungo il bordo della foresta che si affaccia su terreni già ripuliti in precedenza, e che qui appaiono di color marrone. Non è possibile da una sola immagine risalire alle cause degli incendi, anche se la loro posizione, al margine della foresta, suggerisce che siano di natura dolosa.

Misurazioni compiute da satellite forniscono una visione d'insieme dell'estensione del fuoco in un'area vasta e remota come il Bacino dell'Amazzonia. E' anche vero che gli incendi divampano durante la stagione secca con una certa periodicità, ma il 2010 ha mostrato di essere un anno davvero insolito. Secondo quanto riportato dalla BBC News, i satelliti hanno rilevato un aumento di un fattore tre nel numeo di incendi in cinque stati brasiliani.


Fonte Earth Observatory - NASA:

http://earthobservatory.nasa.gov/NaturalHazards/view.php?id=45349. Riferimenti: BBC News, 15 agosto 2010, Cortesia immagini: MODIS Rapid Response Team del NASA GSFC.
Sabrina

domenica 15 agosto 2010

DALLO SPAZIO UNA RISPOSTA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI


L'immagine di sinistra è stata ottenuta nell'aprile 2001. Essa mostra il calore irradiato dalla superficie e dall'atmosfera terrestre verso lo spazio esterno. L'immagine di destra, che risale sempre all'aprile 2001, mostra la radiazione solare riflessa indietro nello spazio dagli oceani, dalle distese terrestri, dalle nubi e dall'aerosol.

Per comprendere in modo più preciso e accurato i cambiamenti climatici è necessario capire che cosa determina le variazioni nell'equilibrio energetico terrestre.
Entrambe le foto sono state riprese da CERES (Clouds and the Earth's Radiant Energy System) e potranno aiutare a trovare una risposta.


Fonte NASA Earth-Climate Change: http://climate.nasa.gov/stateOfFlux/index.cfm.
Crediti: Atmospheric Sciences Data Center e CERES Science Team presso il Langley Research Center della NASA. Immagine di Tom Bridgman, NASA Goddard Space Flight Center Scientific Visualization Studio.

martedì 3 agosto 2010

IL CARBONIO NERO RESPONSABILE DEL RISCALDAMENTO GLOBALE

Fonte: http://globalwarming1.net/Effects_of_Global_Warming.jpg .

L'aumento del rapporto tra il carbonio nero e i solfati nell'atmosfera comporterebbe un aumento del riscaldamento globale. E' il risultato emerso dal lavoro portato avanti da un team di ricercatori dell'Università dell'Iowa e pubblicato il 25 luglio scorso nella rivista Nature Geoscience.

Il carbonio nero - che viene emesso dai motori diesel e da alcuni forni di cottura - è considerato uno dei fattori del riscaldamento globale e una componente importante dell'inquinamento dell'aria in tutto il mondo secondo Greg Carmichael, Professore di chimica e ingegneria biochimica presso l'UI College of Engineering e co-direttore del Center for Global and Regional Environmental Research dell'UI. I solfati vengono riversati nell'atmosfera in grandi quantità in conseguenza di vari processi industriali.

Il team di ricerca è composto da Ramanathan e Y. Feng del Scripps Institution of Oceanography, La Jolla, California; da S-C. Yoon e S-W. Kim del Seoul National University, Sud Corea, e da J. J. Schauer dell'University of Wisconsin, Madison.

Allo scopo di portare a termine i loro studi, i ricercatori hanno compiuto degli studi al suolo analizzando dei campioni di aria nell'isola Cheju in Sud Corea e, successivamente, sono passati al campionamento dell'aria ad altitudini comprese tra i 100 e i 15.000 piedi utilizzando delle sonde senza pilota (UAV).
E' emerso che la quantità di radiazione solare assorbita aumenta con l'aumento del rapporto del carbonio nero/solfati. Inoltre, le emissioni di carbonio nero derivanti dai combustibili fossili causerebbero il 100% in più di riscaldamento rispetto ai derivati della combustione delle biomasse.

"Questi risultati erano stati indicati dalle teorie ma mai verificati dalle osservazioni prima d'ora" ha affermato Carmichael. "C'è attualmente un grande interesse nello sviluppo di strategie per ridurre il carbonio nero, poiché che esso offre l'opportunità di diminuire al tempo stesso l'inquinamento dell'aria e il riscaldamento globale".

Gli autori suggeriscono che le politiche di mitigazione sul clima potrebbero permettere di ridurre il rapporto carbonio nero/solfati nelle emissioni, oltre alla quantità di carbonio nero liberato nell’atmosfera.

In un articolo pubblicato nel maggio 2008 su Nature Geoscience, Carmichael e Ramanathan hanno trovato che l’emissione del carbonio nero dal motore diesel e la fuliggine dai forni domestici, usati soprattutto in Asia, possono giocare un ruolo fondamentale sul riscaldamento globale, più importante di quanto ritenuto finora.I ricercatori nello stesso articolo hanno sottolineato il fatto che i forni a carbone in Cina e in India producono circa un terzo del carbonio nero; i rimanenti due terzi sono dovuti soprattutto alle emissioni dei motori diesel in Europa e in tutti i paesi in cui se ne fa uso.

Infine, la fuliggine e le altre forme di carbonio nero potrebbero uguagliare fino a circa un 60% l'attuale effetto di riscaldamento globale dovuta all'anidride carbonica, principale gas responsabile dell'effetto serra.